Previdenza complementare in Italia: crescita costante

Previdenza complementare in Italia: crescita costante

La previdenza complementare in Italia cresce costantemente dal punto di vista delle nuove adesioni, del patrimonio gestito e dei rendimenti. Seppur in crescita, però, riguarda solo il 20% della forza lavoro: 8 milioni di iscritti con un con un incremento di oltre 500 mila unità registrate solo nell’anno 2016 con oltre 450 forme pensionistiche e un patrimonio gestito di circa 150 miliardi di euro.
 
A fronte di questi risultati, comunque, non dimentichiamo che il Paese ha attraversato la più grande crisi nel mondo del lavoro dal dopoguerra ad oggi. A seguito di ciò, tutto il comparto della previdenza e in primis gli enti previdenziali privati dovranno affrontare un nuovo problema: prendere atto che la garanzia si una pensione dignitosa potrà essere data solo se l’intera economia nazionale resterà in salute.
 
Il contributo che potrà concernere i 150 miliardi da investire sarà sicuramente orientare le proprie risorse immaginando un tertium genus di finanza. Una finanza progettata per la previdenza, diversa da quella a matrice bancaria o dei gestori di portafoglio.
 
In questi anni si è molto parlato di investimenti in ambito economico, specie per ciò che concerne infrastrutture e imprese del nostro Paese. Effettivamente il tema degli investimenti in economia reale è grave a causa del netto ritardo rispetto agli altri Paesi europei.
 
C’è, comunque, qualcosa di ancora più reale e tangibile delle infrastrutture e delle imprese, il lavoro. Oggi è necessario immaginare una finanza che investa direttamente sulle economie del lavoro e sulla creazione di nuovi posti di lavoro per tutelare i cittadini italiani.
 
Senza lavoro i professionisti guadagneranno meno e i lavoratori dipendenti percepiranno uno stipendio inferiore che si ripercuoterà su un eventuale investimento futuro e,. di conseguenza, percepiranno pensioni meno cospicue.
 
Il lavoro è possibile incrementarlo in un solo modo: investendo nelle innovazioni. Questo non invita ad investire solo in StartUp innovative, ma anche cominciare ad investire in beni e strutture funzionali a fai crescere il reddito delle comunità di riferimento.
 
In ultima analisi. si dovrà investire direttamente sul capitale umano, su progetti che abbiamo un impatto settoriale e che siano in grado di generare innovazione migliorando la qualità e la quantità del lavoro nazionale. La finanza previdenziale è quindi un investimento su sé stessi, sul sistema sociale e di welfare della propria collettività.
 

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