Donne brave a risparmiare lo si diventa

Donne brave a risparmiare lo si diventa

Opportunità o minaccia? In tema di investimenti, per gli uomini si tratta di opportunità. Per le donne, tendenzialmente, di una minaccia. Nel settore finanziario le donne, a differenza degli uomini, si mostrano più timorose nei confronti degli investimenti, ma non per questo meno abili nel mettere da parte il loro tesoretto.
 
Le donne, quindi, sono brave a risparmiare? Si può dire che possono ancora migliorare questa loro capacità.
 
La differenza tra donne e uomini, in termini di risparmio è ancora molto evidente: il report di UBS mostra che il 65% delle millennials, ovvero tra i 20 e i 34 anni, non ha un buon rapporto con il concetto di risparmio e investimento.
 
Da cosa dipende questo gap? Si potrebbe dire che riguarda una distinzione ancora più ancestrale: gli uomini, in fatto di soldi, sono da sempre stati più impulsivi. Le donne, invece, sono più riflessive, più frenate. Gli uomini sono più propensi al rischio, le donne meno.
 
A volte però non è così. Ci sono casi in cui è la donna che deve prendere le decisioni finanziarie, ma solitamente preferisce prendere tempo per assumere informazioni certe. Le donne si concedono meno errori, quindi sono meno propense al rischio.

Le donne brave a risparmiare sono le stesse che delegano le decisioni finanziarie al partner

Potenzialmente, proprio per la loro natura istintiva, le donne ha un buon fiuto per gli affari.

Basta osservare il loro comportamento quando si dedicano ad un acquisto: riescono sempre a risparmiare qualcosa. Poi, però, la loro stessa bravura diventa un’arma a doppio taglio, poiché è il totale che fa la differenza: alla fine tendono a spendere più di quanto dovrebbero.

Gli uomini, al contrario, non si fanno prendere dall’emotività dell’immediato futuro, ma cadono spesso nella trappola di prestigiosi investimenti, che da lì a qualche anno potrebbero arricchirli. Il problema principale, è che le signore preferiscono delegare al coniuge l’aspetto finanziario, non rendendosi conto che per loro, questa decisione, è molto rischiosa.
 
Delegare, non sempre è una buona decisione. Se si decide di affidare al proprio compagno la gestione finanziaria della propria vita, almeno ci si dovrebbe informare su ciò che sta accadendo finanziariamente, rispetto alle decisioni che il partner ha preso.

Del partner ci si può fidare, è vero, o almeno dovrebbe essere così. Se però il proprio marito o compagno viene a mancare, ci si ritrova a gestire un aspetto della vita - quello finanziario - che non si conosce in realtà.
 

Perché le donne preferiscono delegare al proprio compagno la gestione delle proprie finanze?

Senso di inadeguatezza, insicurezza, poche informazioni in merito: queste sono le motivazioni principali del perché le donne, specie quelle più giovani, delegano agli uomini la gestione della vita finanziaria.

In realtà, tutto questo non è necessario. Avere un partner sul quale contare è importante, anzi fondamentale, ma conoscere la propria situazione finanziaria, valutare gli investimenti futuri da poter fare, non è un compito che dovrebbe spettare solo ad un uomo.

A volte, sono le donne ad avere un istinto migliore per gli affari, e non gli uomini. Basta semplicemente chiedere, informarsi, raccogliere dati, farsi fare una consulenza da un professionista, per avere maggiore chiarezza sul proprio futuro. Non è così impossibile gestire la propria vita economica.

Le donne non devono saper fare sempre tutto, non è necessario, ma questo non vuol dire che non possano approfondire le loro possibilità di investimento futuro. Le donne possono diventare brave anche in questo settore. Tutto quello che devono fare è credere in loro stesse e nelle loro capacità.

Investire e risparmiare, è da sempre stato territorio dell’uomo, ma non è detto che anche le donne non possano voler approfondire.

Ci vuole solo una buona guida.

 

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