Il caso
Un idraulico 41enne di Portogruaro che lavora a San Michele al Tagliamento, nel 2008 si recò al Pronto Soccorso per denunciare un infortunio avvenuto sul luogo di lavoro che gli aveva causato la perdita dell’uso del braccio.
Lo stesso 41enne il giorno 11 settembre 2014 si recò al Pronto Soccorso denunciando, a causa di un incidente in auto, di aver perso progressivamente l’uso del braccio sinistro. Di fatto l’uomo era rimasto coinvolto in un incidente d’auto e la vettura aveva subito danni alla portiera del lato guidatore per un danno quantificato di circa 1000 euro. Da qui l’idraulico aveva chiesto alla sua compagnia assicurativa anche 400.000 euro per il danno subito all’arto.
Non è andata però come sperava per l’uomo che in Tribunale a Pordenone puntava nella causa intentata contro l’assicurazione. Le indagini del Medico Legale che ha seguito il caso, chiamato a valutare il danno per conto della Compagnia delle assicurazioni, avevano escluso, infatti, ogni nesso di causa tra l’incidente e i danni al braccio sinistro.
Ne seguì un ricorso civile intentato dall’uomo ma anche la consulenza tecnica disposta d’ufficio confermò il parere del medico legale, ribadendo ancora una volta l’assenza del nesso di causa tra l’incidente e i danni subiti.
Le indagini fecero poi emergere che già nel 2008 lo stesso 41enne aveva denunciato all’Inail un infortunio sul lavoro con la paralisi del nervo ulnare della stessa mano che sarebbe rimasta ferita nell’incidente, ma anche in questa circostanza l’istituto nazionale non aveva riscontrato problematiche. Un incidente che però nel 2014 l’idraulico non ha denunciato nuovamente all’Inail, negando secondo il Pm qualsiasi pregresso relativo all’arto sinistro. Nel frattempo però aveva denunciato i vertici della sua compagnia assicurativa e del medico legale che aveva seguito il caso. Il Pm aveva chiesto l’archiviazione a cui il 41enne si era opposto ma il Gip di Pordenone aveva archiviato la pratica.
Ora il 41enne deve rispondere di tentata truffa ai danni della Compagnia Assicurativa e calunnia nei confronti del Medico Legale.
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